Wrap-Up Luglio

Eccoci cari amici Lettori! Buon inizio Ottobre! Inizia l’autunno, arriva il freddo, è tempo di tè caldo, copertina, libri e serie TV.

E proprio per l’inizio dell’autunno vorrei fare un recap di tutti i libri letti durante l’estate, farò tre articoli distinti per i mesi di luglio, di agosto e settembre, altrimenti l’articolo risulterebbe troppo lungo.

Vorrei per condividere con voi i lbri che mi sono piaciuti di più e quelli che mi sono piaciuti meno. E magari, farne scoprire anche a voi qualcuno di nuovo!

Eccoci qui allora, iniziamo con i libri del mese di luglio!

 BELVE di Ivano Mingotti

Cinquanta persone chiuse in una stanza, al buio, senza alcuna apparente possibilità di uscita. Cinquanta persone persone che non hanno idea del modo in cui vi siano state portate, nessuna di loro ricorda, nessuno sa. Eppure sono tutte insieme in una stanza buia, senza legami e senza un motivo. Pian piano iniziamo a conoscerle grazie ad una voce narrante esterna, ma che tutto vede e tutto sente.
La narrazione è frenetica, un continuo susseguirsi di eventi, la suspance è continua, non finisce mai, ti lascia senza fiato. Credo che l’autore non abbia voluto scrivere un libro che sia solo un racconto, ha voluto scrivere una riflessione, sulle persone, sugli istinti, è uno specchio di ciò che accade nella nostra realtà.

 

L’OSCURITÀ TRA LE FOGLIE di Gian Luca Guillaume

 

Il libro è il viaggio interiore e formativo di un giovane arrabbiato e incompreso, che comincia parlando di sé per dire la condizione di tutti. Nell’itinerario si inseriscono varie appendici che sono lo specchio in cui si riflette l’autore: sono i suoi pensieri sulla vita, sulla morte, sull’amore e sui sogni; le varie sfumature dei suoi crucci e delle sue emozioni. Il libretto, documento eccezionale nel panorama letterario italiano contemporaneo, è l’esame di coscienza di un ragazzo che ha perso la fede nell’uomo, e che guarda a esso in tutte le sue contraddizioni, finendo comunque per affermare la necessità di un impegno, qualunque esso sia, per partecipare, per non perdere l’occasione di vivere appieno, dimenticando (anche solo per un attimo) la propria individualità e immergendosi nello sforzo collettivo.

 

 

 

IO TI HO TROVATO di Lisa Jewell

Alice Lake è una donna single, madre di tre figli e padrona di tre cani con i quali vive in un piccolo cottage sulle coste dello Yorkshire, a Ridinghouse Bay. Per mantenere se stessa e la sua famiglia compone collage con ritagli di vecchie carte geografiche che poi vende in rete.

Ha una storia travagliata colma di scelte e uomini sbagliati. Ma una sera tutto cambia. Sulla spiaggia di fronte a casa sua, Alice scorge la sagoma di un uomo: è solo, seduto sulla sabbia umida, le braccia intorno alle ginocchia, incurante del buio, del freddo e degli spruzzi provenienti dal mare. Ha l’aria sperduta ed uno sguardo tanto confuso e triste che Alice decide di avvicinarlo per prestargli soccorso. Parlando con lui, scopre che l’uomo non ricorda nulla di sé, non sa come sia arrivato lì o da dove provenga. Alice prende allora una decisione avventata: porta l’uomo a casa sua, sistemandolo temporaneamente nella dependance che è solita affittare ai viaggiatori, momentaneamente vuota.

Nello stesso momento a Londra, una giovane donna ucraina appena rientrata dal viaggio di nozze, quella stessa sera dopo ore di angoscia e attesa, decide di telefonare alla polizia per denunciare la scomparsa del marito, un uomo affascinante, di successo e molto riservato.

Il racconto si sviluppa in parallelo anche nel 1993 dove incrociamo le vite di Graham e Kristy, due adolescenti in vacanza con i genitori, dove incontrano un tipo alquanto particolare che ha occhi solo per la giovane Kristy.

Tutto il racconto è in grado di tenere il lettore con il fiato sospeso e gli permette di immedesimarsi in ognuno dei personaggi, vivendo le loro angosce e le loro paure, fino all’ultima pagina. Giunti alla fine della narrazione, il lettore può finalmente sciogliere la tensione, lasciando andare un respiro trattenuto fin dall’inizio che lascia il posto ad una sensazione speciale, quasi fisica.

 

L’ALTRA METÀ DELLE FIABE di Antonella Castello

 

Quali sono le origini delle fiabe che abbiamo ascoltato da bambini mentre, sognando ad occhi aperti, fantasticavamo di principi, scarpette di cristallo e gatti parlanti dai poteri magici?
Nel libro vengono messe a confronto tre fiabe di Perrault (Cenerentola, La Bella Addormentata nel Bosco e Il Gatto con gli Stivali) con le loro controparti italiane, quelle di Gianbattista Basile.
Per scoprire che anche le fiabe in realtà nascondono il loro “lato oscuro”.

È un libro stupendo, che mi ha dato la possibilità di apprezzare ancora di più le fiabe lette quando ero bambina. Per non parlare poi della fantastica copertina.

 

 

IL NODO DI SETA di Marco Forneris

 

438 milioni di dollari.

È questa la cifra scomparsa da un conto offshore di una banca Svizzera e David Faure, stimato partner della Società di Consulenza Strategica Owen, Hoffmans & Partners, viene interpellato dal suo principale della sede di Francoforte per indagare sul furto senza dare troppo nell’occhio. David riunisce allora una squadra di fidati e discreti collaboratori nel tentativo di portare avanti un’indagine che si svolge sulla base di indizi esigui e circostanze inquietanti un apparente suicidio e la scomparsa del Direttore della filiale delle British Virgin Islands. La trama viene intessuta sullo sfondo della finanza internazionale e indurrà i protagonisti ad intraprendere un viaggio che li condurrà in diversi paesi del mondo: dalla Svizzera a Roma, passando per New York e le Cayman, dalla Russia all’Estonia sino a giungere a Gerusalemme. Nel corso del lungo viaggio, David e i suoi compagni si ritroveranno a dover fare i conti con diversi casi di omicidio e avranno modo di stringere numerose relazioni con persone provenienti da paesi e culture differenti, all’interno dei confini di una società subdola e corrotta.

 

Incentrato su un vero e proprio cybercrime, il romanzo ci mostra quanto fragile possa essere la nostra società diventata ormai una società 2.0, che ci spinge ad affidare la nostra vita al mondo virtuale, pensando di essere al sicuro. L’autore ci regala un romanzo che, grazie alla sua struttura narrativa condita con la giusta quantità di suspance, tiene il lettore sempre sull’attenti e pronto al prossimo colpo di scena.

 

PER DIECI MINUTI di Chiara Gamberale

Ho letto parecchie recensioni negative, chi diceva che era un libro semplice e banale, qualcosa che lascia poco.
Io invece vi dirò che a me è piaciuto tantissimo, è un libro che vuole dare al lettore semplicemente degli spunti di riflessione senza pretendere di voler insegnare qualcosa, è un libro che cerca di far capire che il cambiamento dell’anima, è dentro di noi, dobbiamo solo avere la forza di tirarlo fuori.
L’autrice vuole raccontare al lettore che, dopo una delusione, la perdita di un amore nel suo caso o un lutto, il tempo è necessario e molto importante.
Ma è molto importante cercare continuamente di lottare, è vero all’inizio è dura e difficile e sembra che le cose non possano cambiare mai, la luce in fondo al tunnel pare qualcosa di irraggiungibile, ma sono i piccoli cambiamenti quotidiani che ci possono aiutare a riprenderci.

È necessario lavorare su noi stessi per poter essere felici, con calma e pazienza.
Perché alla fine poi un giorno ti alzerai e sentirai un cambiamento e scoprirai di essere felice.

 

E siamo arrivati alla fine di questo lungo articolo, e se vi va lasciate un commento!

Un abbraccio

Laura

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