Olga di Carta – Jum fatto di Buio

Olga è una bambina di 11 anni, vive con sua nonna Almida nel paesino di Balicò, ama i libri e la lettura “… le piacevano i libri. Anche quelli che le dava da leggere nonna Almida. Se la storia era noiosa, apprezzava l’odore della carta o le illustrazioni o il titolo o le copertine: quelle verde ramarro o rosso melograno, con le scritte in oro.”

È la storia di una bambina che ama le storie e la lettura, è una storia all’interno della storia, cosa potremmo chiedere di meglio noi lettori?

Tuttavia Olga non è solamente un amante della lettura, lei ha un dono davvero speciale, sa raccontare storie incredibili, “… e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto la gente si metteva ad ascoltare …”. Tutti nel paese, dal più giovane al più vecchio, non appena iniziava a girar la voce che Olga stava raccontando una nuova storia, ognuno lasciava le proprie faccende e si nascondeva vicino a lei per sentire ciò che narrava.

L’ultima volta aveva raccontato la storia di una piccola bambina di carta che voleva essere una bambina vera, affrontando così un viaggio lungo e faticoso, durante il quale scoprì qualcosa di veramente importante, trovò se stessa.

Ora è inverno a Balicò, Mimma è tornata a casa per frequentare la scuola, è quasi natale e la neve ricopre ogni cosa, ma Olga è pensierosa, gli alberi del suo amato Bosco Ceduo sono stati tagliati e hanno lasciato un piccolo vuoto dentro di lei, che le ha ispirato una storia, una storia che potrebbe far paura… E non una sola storia, ma tante storie, importanti e diverse tra loro, che hanno tutte una cosa in comune: il protagonista, Jum.

Jum è un entità, lui è fatto di buio, “…si nutre di lacrime, ne percepisce l’odore a chilometri di distanza“, più una persona piange ed è triste, più Jum si abbuffa e ingrassa e continua ad ingozzarsi sempre di più, senza mai essere sazio.

Sembra strano, eppure tutti almeno una volta nella vita abbiamo conosciuto Jum, lui arriva quando siamo tristi, soli e sconsolati, “Quando qualcuno che amiamo, o qualcosa a cui teniamo, se ne va per non tornare oppure si perde per sempre, dentro di noi si crea un grande spazio vuoto e quel vuoto è buio come il fondo di un pozzo. Ed è gelido. E qualche volta anche così vasto che sembra d’esser fatti solo di un buio gelido e vuoto. però non è proprio così, giusto? Ci sembra in quel momento, perché siamo disperati. Ma a guardare bene, restiamo fatti di carne ed ossa e tutto il resto. Jum, invece, è fatto solo di quel buio. Di vuoto!”. 

Come quando perdiamo una persona che amiamo, e tutto il resto ci sembra senza senso e senza scopo, andiamo avanti per inerzia, come se la nostra vita andasse avanti, ma noi ci fossimo fermati con la mente e con il cuore, bloccati in una bolla che ci impedisce di respirare e non riusciamo a vedere la luce in fondo al tunnel e ci sembra impossibile che tutto quanto sia successo a noi, questa è la tristezza che Jum ama più di ogni altra cosa.

Ma questa volta è diverso, perché molti abitanti di Balicò si spaventano per queste storie che loro interpretano come tristi, e corrono nel bosco con fucili, torce e forconi a cercare Jum, per sconfiggerlo e se possibile anche ucciderlo, creando però solamente un gran casino.

Il segreto per sconfiggere Jum, è molto più semplice di quel che possiamo pensare, non servono armi, fuoco o cattiveria, il segreto sono le risate, gli amici, il coraggio, la forza, le cose belle, i bei pensieri – o come diceva Peter Pan: pensate a qualcosa di molto bello! A qualsiasi cosa di molto bello? – ecco quello è il segreto!

“a Olga venne in mente un aneddoto di Jum che avrebbe fatto proprio al caso e che secondo lei avrebbe potuto consolare un pò il povero signor Gibòd. Ma lui la anticipò.

< L’ho conosciuto, il tuo Jum > disse serio. < Mi ha seguito in molti luoghi. Siamo stati insieme a lungo dopo la perdita di Bella, tanto che mi ero abituato ad averlo vicino >. Sospirò di nuovo. < Mi hanno raccontato la tua storia, Olga>. spiegò notando l’aria sorpresa della bambina. < Se ne andò poco dopo che arrivai qui, quando strinsi amicizia con Debrìs. Il Professore scoprì che mi piacevano le stelle e m’insegnò tutto quello che sapeva sull’argomento. Mi prestò i suoi libri di astronomia e mi regalò una mappa stellare che mi fu molto utile, la uso ancora adesso. La sua amicizia ha colmato il vuoto che mi portavo dentro. Quasi del tutto >.

< Ne rimane sempre un pò, vero? > disse Olga.

Gibòd annuì.

< Forse è per non farci dimenticare > disse.

< Già >.”

Ecco quale è il segreto più importante di tutti, L’AMORE, l’amore per gli altri, l’amore per noi stessi, non dobbiamo lasciarci sopraffare dal buio e dalla tristezza, non possiamo lasciare soli gli altri, dobbiamo essere vicini, sostenerci, proteggerci.

“Siamo lumini che attendono di splendere, il buio non ci appartiene!” (il buio non deve appartenerci).

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