We should all be feminists

  • Titolo: Dovremmo essere tutti femministi
  • Autore: Chimamanda Ngozi Adichie
  • Casa editrice: Einaudi
  • N° pagine: 44
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L’autrice è una forza della natura, il libro è una forza.  48 pagine di umanità. L’ho letto in una serata e ho l’abitudine di segnare con dei post it le pagine che mi piacciono o le citazioni che mi ispirano, vi assicuro che a fine lettura c’era un post it su ogni pagina.

Il saggio è la trasposizione di un discorso fatto alla TEDx nel dicembre 2012 dall’autrice, Chimamanda Ngozi Adichie, africana, nata ad Abba in Nigeria nel 1977.

Tutto il saggio è un’ispirazione, un continuo susseguirsi di racconto di esperienze personali, di avvenimenti o di esperienze vissute da amici. Vuole far capire al mondo il suo punto di vista sulla parola femminismo, sostenendo che non possiamo parlare di diritti umani, ma dobbiamo necessariamente parlare di diritti di ogni donna.

“Some people ask, ‘Why the word feminist? Why not just say you are a believer in human rights, or something like that?’ Because that would be dishonest. Feminism is, of course, part of human righs in general – but to choose to use the vague expression human rights is to deny the specific and particular problem of gender. It would be a way of pretending that it was not women who have, for centuries, been excluded. That the problem was not being human but specifically about being a female human.”

(Alcune persone chiedono ‘perché la parola femminista? perché non dire semplicemente che credi nei diritti umani, o qualcosa del genere? Perché sarebbe disonesto. Il femminismo è, certamente, una parte dei diritti umani in generale, ma scegliere di utilizzare la vaga espressione diritti umani è come negare lo specifico e particolare problema di genere. Sarebbe come fingere che non sono state le donne che, per secoli, sono state escluse. Che il problema non era essere umano ma nello specifico essere una donna.)

Nel suo discorso, Chimamanda parla di come vengono considerate le donne nel mondo ma principalmente in Africa e leggere certe cose mi ha davvero spezzato il cuore, quando una donna a Lagos non ha il permesso di entrare in un bar da sola, ma ha sempre bisogno di essere accompagnata da un uomo, è una sconfitta per il genere umano.

E tutti quanti noi siamo responsabili del cambiamento che deve necessariamente esserci!

Perché mi domando come sia possibile nel 2018 avere paura di rientrare a casa propria, parcheggiare la macchina e dover fare 30 metri a piedi per arrivare al portone di casa e tirare un sospiro di sollievo ogni volta che richiudo la porta alle mie spalle pensando “sono al sicuro”.

Com’è possibile, in questo secolo in cui ci riteniamo “evoluti”, che vengano creati dei parcheggi rosa per le donne vicino agli ingressi in modo che, quando sono sole a fare la spesa o a fare shopping, non debbano fare troppa strada rischiando quindi meno. Non è normale!

L’autrice, come già dice il titolo, sostiene che TUTTI dovremmo sostenere il femminismo ed essere femministi, non perché le donne debbano essere più importanti degli uomini ma perché dovrebbero essere al loro pari, nel lavoro, nella vita famigliare, nella vita quotidiana, perché il rispetto per una donna dovrebbe essere insito in ogni essere umano.

Vi consiglio davvero di leggerlo, sono solamente una quarantina di pagine, vi porteranno via pochissimo tempo, ma vi lasceranno qualcosa che durerà molto di più.

Un abbraccio

Laura

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